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Domenica 22 giugno 2014
Da Washington a New York 
 

 

Lasciamo lo State Plaza Hotel di buon mattino e raggiungiamo la Union Station con la metro. Al terminal facciamo i biglietti per il bus della GreyHound delle 10:00, quindi ci mettiamo in fila al gate indicato. Dopo un po’ saliamo a bordo e ci mettiamo comodi. Il bus è confortevole, dotato anche di toilette.

Bus della GreyHound

Non facciamo alcuna fermata lungo il percorso e raggiungiamo New York all’ora prevista, dopo 4 ore e mezza di viaggio. Una volta vicini a New York City, arrivando dal New Jersey, il bus si infila nel Lincoln Tunnel, una galleria che corre sotto l’Hudson River. Dopodiché, una volta sbucati in Manhattan, entriamo subito nel terminal dei bus tra la 42nd Street e l’8th Ave, ubicato sotto la città. Da qui, prendiamo la metro, la linea S (shuttle) per raggiungere la Gran Central Station, quindi un treno della Metro-North per raggiungere White Plains, una cittadina a circa 40 km. a Nord di Manhattan. Per tutto il tempo in cui restiamo sull’isola di Manhattan non rivediamo la luce del sole. Ci muoviamo nelle sue viscere come talpe. Ce ne rendiamo conto solo quando il nostro treno riemerge nei pressi del Bronx, riguadagnando la luce del giorno. Vediamo i primi edifici di questo noto quartiere cittadino, con i suoi tipici mattoncini rossi. E’ incredibile!
Mezzora dopo siamo a White Plains.
Il motivo per cui siamo venuti in questa cittadina di circa 60.000 abitanti alle porte di NYC è perché qui vivono nostri parenti, che quindi ci ospiteranno nei prossimo giorni.
Arrivati a casa dei nostri zii, scopriamo che essi abitano in una di quelle tipiche case americane, unifamiliari, con giardino davanti; sul retro, il box ed altro spazio live verde. Sono case come quelle che solitamente si vedono nei film. Osserviamo, piuttosto meravigliati, che la proprietà privata non è delimitata da muretti, così come nessuna finestra ha inferriate o altri artifizi di protezione. Constatiamo che tutt’attorno è così. E ciò ci appare molto significativo. E’ evidente che qui il rischio di violazione della proprietà privata è molto relativo, limitato, se non assente.
Poco dopo le 18:00, ecco che è pronta un’ottima ed abbondante cena italiana, che però consumiamo all’ora americana. Per il resto della serata, diamo sfogo ai ricordi, rispolverando vecchi episodi ormai quasi dimenticati.

 


 


 

 

 

 
 
   

 

 

 

 

 

 

 

 


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