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Tour della Sicilia Sud Orientale

Partecipanti: Paola e Nicola (coppia di adulti)
Periodo: dal 30 aprile al 7 maggio 2017
Mezzi di trasporto: aereo, automobile
Città di partenza: Prato
Km. percorsi in macchina in Sicilia: 758
Costo complessivo del viaggio: 1.500 €. circa, tutto compreso.

 

Comiso
Alle 16,30, in perfetto orario, atterriamo a Comiso.

Ragusa Ibla - Veduta panoramica

L’aeroporto è piccolissimo e tutte le operazioni di sbarco e di ritiro bagagli avvengono molto velocemente. Al gate degli arrivi, una ragazza ci attende con un cartello su cui è scritto Hertz; accertatasi della nostra identità, ci invita a salire a bordo di un minibus assieme ad altre 5 persone. In pochissimi minuti siamo al piazzale della Hertz. Sbrighiamo in fretta le pratiche di noleggio dell’autovettura (157,00 €., più 52,00 €. di copertura assicurativa 0 rischi), già prenotata online, e finalmente diamo inizio al nostro tour.
Ci dirigiamo verso Ragusa a bordo di una Punto diesel, che nell’affrontare alcune salite sembra fatichi un po’.

Ragusa
Poco prima delle 18,00 siamo alle porte di Ragusa Ibla. Come concordato, chiamiamo Carmelo, il titolare del B&B la Chiave di Volta, che presto ci raggiunge a piedi nel luogo che gli indichiamo. Carmelo ha con se un pass per accedere e parcheggiare nel centro storico, nel quale, altrimenti, sarebbe vietato l’accesso. La struttura è in posizione strategica, appena a due passi da Corso XXV Aprile, la via principale e pedonale che attraversa la città vecchia, di impianto medievale. La zona, tuttavia, è tranquilla e silenziosa. L’auto la parcheggiamo a soli 50 metri dal B&B.
Carmelo ci accoglie nella sua struttura in modo molto ospitale e cordiale. Dopo averci fornito alcune utili informazioni sulla città, ci saluta offrendoci un piccolo drink di benvenuto e dei pasticcini tradizionali ai fichi (che bontà!).
La Chiave di Volta è una struttura su due livelli. Al primo piano c’è il soggiorno, il cucinotto ed il bagno, mentre la camera è ubicata al piano superiore. Il B&B é dotato di ogni confort, ma le scale sono piuttosto ripide e strette, quindi riteniamo sia poco adatto a persone anziane o con difficoltà di deambulazione. Nel soggiorno, in caso di necessità, due divanetti potrebbero ospitare altre due persone. La camera, al piano superiore, è ampia. Tuttavia, la finestra, che è ubicata in alto, che si apre grazie ad un ingegnoso ma semplice meccanismo, non è possibile oscurarla completamente. Ne consegue che i primi raggi di sole del mattino illuminano eccessivamente l’ambiente arrecando disturbo.
Punto di forza del B&B è la posizione, davvero ottima, ed il prezzo (50,00 €. a notte per due, colazione compresa).
Decidiamo di non disfare neanche le valigie. Quindi, dopo una bella rinfrescata, ci riversiamo per le vie della bellissima ed affascinante Ibla.
La città, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2002 per la presenza di rilevanti testimonianze d’arte barocca nelle sue chiese ed i suoi palazzi settecenteschi, in realtà ha origini molto più antiche, risalenti ad epoca bizantina. Tuttavia, la maggior parte degli edifici oggi esistenti sono di epoca più recente, in quanto la città fu completamente ricostruita dopo il disastroso sisma che ha scosso la regione nel 1693.
Ibla è il quartiere più antico della città, ubicato nella zona più orientale di Ragusa. Esso si estende su una collina che raggiunge, nel punto più alto, i 440 metri di altitudine. Dopo la ricostruzione, il quartiere ha conservato la sua precedente impronta medievale, caratterizzata da un dedalo di stretti vicoli, stradine e scalinate. Corso XXV Aprile, la via principale, attraversa il quartiere congiungendo i Giardini Iblei a Piazza Duomo.

Ragusa Ibla - Corso XXV Aprile
 

Ad Ibla vi sono ben 14 dei 18 edifici e monumenti ragusani iscritti nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità.

Percorriamo Corso XXV Aprile, fino a raggiungere Piazza Duomo. Lungo la via pedonale vi sono locali, ristoranti e negozi di souvenir, ma il nostro interesse è rivolto soprattutto agli edifici, ai bellissimi portali ed ai sontuosi balconi panciuti, sorretti da mascheroni in pietra raffiguranti sirene, grifoni, aquile e mostri, su cui nel settecento si è scatenata la fantasia di committenti e scalpellini. Giunti nella piazza, notiamo sulla nostra destra un particolare edificio, in stile neoclassico, su cui è scritto “circolo di conversazione”.

Scopriamo che trattasi di un palazzo costruito a metà del XIX secolo per lo specifico scopo, in cui gli aristocratici locali vi potevano trascorrere del tempo o conversare, lontani dalla gente comune.
La piazza è ampia ed è sovrastata da una grande scalinata, chiusa da un’inferriata monumentale, sulla cui sommità svetta il grande Duomo di San Giorgio. Stranamente, la scalinata e lo stesso Duomo sono ubicati in posizione asimmetrica rispetto alla piazza, ma comunque dominante.

Il grande cancello centrale di accesso alla scalinata monumentale è chiuso, ma al Duomo si accede da un ingresso laterale, comunque posto in cima ad altre scale che costeggiano l’edificio sul lato sinistro. All’interno si sta celebrando la santa messa, quindi, per non disturbare, decidiamo di rimandare a domani la visita.In piazza è appena giunto il trenino, che per 5,00 €. porta in giro i turisti per tutta Ibla. Decidiamo di approfittarne, per farci un’idea dei siti di maggior interesse da vistare. Scorrazziamo per strette vie, sempre col naso all’insù, osservando alcuni tra i più importanti palazzi settecenteschi, le chiese, i balconi, le piazze, i panorami. E’ tutto così affascinante. Passiamo davanti al portale dell’antico Duomo di S. Giorgio, monumento simbolo cittadino, costruito in stile gotico-catalano nel XIV sec., una delle poche testimonianze di epoca medievale sopravvissute al sisma del 1693.

Poco dopo siamo davanti all’ingresso del Giardino Ibleo, quindi risaliamo lungo Corso XXV Aprile, fino a tornare in Piazza Duomo.

Col senno di poi, reputiamo il giro in trenino utile, per farsi un’idea dell’antico quartiere ibleo, ma non necessario, in quanto i luoghi di maggior interesse si raggiungono benissimo anche a piedi.

Ragusa Ibla - Duomo di San Giorgio

Infatti, subito dopo torniamo giù a piedi a visitare il Giardino Ibleo, un vero paradiso. Il giardino, risalente al XIX sec., è ben curato. Esso sorge su uno sperone di roccia, da cui un’elegante balconata si affaccia sul sottostante fiume Irminio. Da qui si aprono stupendi panorami (siamo a 385 metri s.l.m.). Appena entrati, proviamo sensazioni di freschezza, di serenità, di calma. Il viale di ingresso è costeggiato da palme, panchine in pietra scolpita, colonne e vasi ornamentali e tanti profumatissimi e coloratissimi fiori. Al suo interno vi sono anche delle chiese, che quindi visitiamo. La più graziosa, anche se piccolissima, è la chiesetta di San Giacomo Apostolo. Qui, due ragazzi ragusani, conosciuti sul trenino turistico, sognano di sposarsi appena possibile. Che teneri!
Un’altra è la Chiesa dell’Antico Convento dei Cappuccini, al cui interno sono esposti tre interessanti dipinti risalti al XVII sec., attribuiti a Pietro Novelli. E per ultima, c’è la Chiesa di San Vincenzo Ferreri, sconsacrata, oggi utilizzata come auditorium o location per mostre.
Prima di cena torniamo al B&B per darci una sistemata, quindi ci rechiamo presso la Trattoria La Bettola (in Largo Camerina, n. 7), suggeritaci da Carmelo, dove mangiamo cose semplici, ma buone, della tradizione culinaria iblea (ottima la crema di fave ed i cannoli mignon). Ottimo anche il conto (37,00 €. in due).

 

 

1° mag. 2017

 

 

Sono circa le 09,00 e la città, ancora dormiente, ora ha tutt’altro aspetto. Piazza Duomo è vuota. Solo davanti ad alcuni bar si accenna del movimento. Con la piazza libera, ne approfittiamo per fare delle foto. Quindi ci portiamo in Piazza della Repubblica, davanti alla Chiesa delle SS. Anime del Purgatorio, dove, così come indicatoci ieri da quei ragazzi conosciuti sul trenino turistico, prenderemo il bus (n. 11) per raggiungere Ragusa alta, la parte della città più moderna, quella ricostruita dopo il terribile terremoto del 1693.
In pochi minuti raggiungiamo la città alta e ci ritroviamo in Piazza Libertà, caratterizzata da una chiara impronta architettonica razionalista, con edifici risalenti all’epoca fascista.

Ragusa Alta
Piazza Duomo

Da qui percorriamo Via Roma, passando su Ponte Giovanni XXIII, detto anche Ponte Nuovo, completato nel 1964, che scavalca la vallata di Santa Domenica, da cui osserviamo invece il vicino e più interessante Ponte Vecchio, o Ponte dei Cappuccini, finito di costruire nel 1843.
Giunti all’incrocio con Corso Italia, svoltiamo a destra e fiancheggiamo la Cattedrale di San Giovanni Battista, fino ad incontrare l’ingresso. Fuori c’è gente che attende per un funerale, quindi, discretamente, ci affrettiamo a visitarne l’interno.
Le vicende che portarono alla costruzione di questo luogo di culto sono piuttosto interessanti, quindi ritengo opportuno farne brevi cenni.
Dopo il sisma del 1693, come già detto, Ragusa Ibla, andata completamente distrutta, fu quasi abbandonata. Si optò, quindi, di ricostruire la città sul vicino colle, motivo per il quale lo stile architettonico dei palazzi più importanti e delle chiese costruite in quel periodo fu quello più apprezzato ed in voga al momento ovvero il gusto tardo barocco.
 

Ragusa Alta
Cattedrale di San Giovanni Battista

Tuttavia, seppure i lavori per la costruzione del nuovo Duomo ebbero inizio già l’anno successivo al sisma, nel 1694, gli stessi si protrassero a lungo, tanto da indurre coloro che non avevano abbandonato Ibla, la città vecchia, soprattutto nobili ed aristocratici, a dare inizio ai lavori per la costruzione di un altro Duomo, quello di San Giorgio. I lavori per la costruzione di quest’ultimo iniziarono nel 1739, ma terminarono solo nel 1775, pochi anni prima della Cattedrale di S. Giovanni Battista, terminata invece nel 1777.

Questa sana rivalità tra i due quartieri, tuttavia, ha regalato a noi postumi due dei massimi esempi di edifici di culto in stile tardo barocco.

La maestosa facciata della Cattedrale, arricchita da sculture e intagli, ha tre portali che danno su un grande sagrato, sopraelevato rispetto alla piazza sottostante, delimitato da una balaustra in pietra.

L’interno è a croce latina, con tre navate separate da colonne su cui vi sono cartigli riccamente scolpiti ed arricchiti da angeli. I muri sarebbero in pietra pece, ma oggi sono intonacati. Molto bello il grande organo risalente al 1858. Il pavimento è in pietra pece, tipica della provincia di Ragusa, con intarsi in calcare chiaro.

Di fronte alla Cattedrale, nella piazza antistante, c’è un Punto Informazioni Turistiche. Decidiamo di entrare per acquisire una mappa della città, magari più dettagliata di quella in nostro possesso, ed eventuali altre utili informazioni sui siti di maggior interesse da visitare.

Ragusa Alta
Cattedrale di San Giovanni Battista

Quindi, accogliamo il suggerimento della gentile signora del PIT e visitiamo dapprima la vicina piccola Chiesa della Badia, visto che, praticamente, è di fronte a noi, su Corso Italia. Poi ci dirigiamo verso la Chiesa di Ecce Homo, non molto distante, ma in cima ad una bella salita, che quando raggiungiamo, ahimè, scopriamo d’essere chiusa.

Torniamo giù per Corso Italia, fino a raggiungere Piazza Matteotti. Nella piazza spicca il maestoso Palazzo delle Poste con a destra la Banca d’Italia. Sul lato adiacente a Corso Italia, invece, ecco il Palazzo Municipale. Al centro vi è una fontana monumentale, mentre più in là il monumento ai Caduti. Sotto la piazza vi è un grande parcheggio sotterraneo.
 

Piazza Matteotti

Palazzo delle Poste

Banca d'Italia

Palazzo Comunale

 
Nella vicina via San Vito visitiamo esternamente Palazzo Zacco, anch’esso un bellissimo esempio di edificio in stile tardo barocco, quindi proseguiamo fino a Largo Santa Maria, dove ci soffermiamo ad osservare lo spettacolare panorama che è dinanzi a noi. Da qui, Ragusa Ibla sembra un presepio. Strepitoso! Appena sotto di noi c’è la Chiesa di Santa Maria delle Scale, risalente al XIII sec., ma ampliata e ricostruita in stile barocco dopo il 1693. All’esterno, ma anche e soprattutto al suo interno, sono chiaramente visibili parti risalenti all’epoca medievale inglobate nell’attuale struttura. La chiesa, infatti, durante le fasi di ricostruzione e di ampliamento fu rigirata di 90 gradi, tanto che gli originari portali romanici di accesso all’edificio divennero arcate di una navata.

Ragusa
Veduta panoramica da
Santa Maria delle Scale

Anche dal suo sagrato ci soffermiamo ad apprezzare il bellissimo panorama, prima di scendere le scale che in pochi minuti ci porteranno nella Ragusa bassa, davanti alla Chiesa delle SS. Anime del Purgatorio, la più antica delle chiese ragusane. Essa, infatti, risalente al 1658, non subì molti danni dal sisma. Successivamente, tuttavia, subì dei rimaneggiamenti soprattutto sulla facciata, con l’aggiunta di scale e della cancellata. L’interno, suddiviso in tre navate separate da colonne corinzie, conserva numerose tele ed il più antico organo presente in città.
Ci spiace lasciare la città, ma abbiamo promesso a Carmelo di lasciare il B&B entro mezzogiorno, quindi dobbiamo affrettarci.

Ma prima di lasciare Ragusa, raggiungiamo il Duomo di San Giorgio per un’ultima visita fugace.

Il Duomo, come già accennato in precedenza, è uno dei più importanti monumenti e luoghi di culto di Ragusa. Esso fu edificato ove un tempo sorgeva la Chiesa di San Nicola, ovviamente in stile tardo barocco, in voga al momento. La facciata monumentale è a torre ed ingloba anche il campanile. L’interno è a croce latina, a tre navate sorrette da robuste colonne in pietra, con cappelle ricavate nelle navate laterali. Intitolato a San Giorgio, Patrono della città, conserva un simulacro del Santo ed una cassa reliquario in argento, che nel giorno della festa, l’ultima domenica di maggio, vengono portati in processione.

Ragusa Alta
Cattedrale di San Giovanni Battista

Adesso, infatti, essendo ormai prossimi alla ricorrenza, il simulacro e la cassa-reliquario sono già esposti ai lati dell’abside, in bella vista. All’interno del Duomo, in una cappella laterale, è ubicato anche un grande organo a canne del XIX sec., a trasmissione interamente meccanica, che conta ben 3368 canne, e numerose tele dei più celebri artisti siciliani del settecento.

Alle 12,30 lasciamo definitivamente Ragusa e ci dirigiamo verso Caltagirone, prossima tappa del nostro tour, che raggiungiamo in poco più di un’ora.

 


 

 

 

 
 
   

 

 

 

 

 

 

 

 


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