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25.06.2011

Di buon mattino, ci siamo rimessi in marcia. Il programma della giornata era molto lungo ed ambiozioso. Avremmo visitato Saint-Remy-de-Provence, Village Des Bories, Gordes, Roussillon, Menerbes e Fontaine Vaucluse. Il pernottamento era previsto a Tarascona. Un percorso di circa 172 km.

SAINT-REMY-DE-PROVENCE

Partiti da Les Baux, abbiamo fatto una breve tappa a Saint-Remy, città pittoresca che diede i natali a Nostradamus e che per un periodo ospitò Van Gogh.

Saint-Remy-de-Provence
Casa natale di Nostradamus

Qui dicono che viene prodotto il miglior cioccolato francese. Dopo una visita fugace nel centro storico della cittadina, ci siamo diretti verso il Village des Bories. Qui si entra nella Vaucluse, lungo il famoso altopiano che si divide in Piccolo Luberon ad Ovest ed il Grande Luberon ad Est. Questa sarebbe la zona più pubblicizzata per la presenza di campi di lavanda. In verità, come già indicato in precedenza, questi sono molto più apprezzabili nel Plateau di Valensole. Comunque, proseguendo, dopo circa un’oretta di strada, siamo arrivati alla deviazione che, poco prima di Gordes, porta al Village des Bories.

VILLAGE DES BORIES

Questo sito, è uno dei luoghi più particolari da vedere. Non è conosciutissimo, ma merita una visita. Vi si accede da una stradina lunga circa 1 km, in parte sterrata (niente paura!), dalla quale già si scorge qualche borie! All’ingresso si paga 6 € a testa (viene fornita una mappa) per scoprire queste curiose capanne che ricordano un po’ i nuraghi della Sardegna o i trulli di Alberobello!

Village des Bories

Le bories sono antiche abitazioni interamente costruite in pietra a secco ed hanno una forma che potrebbe ricordare un alveare. La loro origine è antichissima ed attribuibile alla popolazione dei Liguri, in epoca neolitica probabilmente. Successivamente, risulta che siano state abitate fino al 1839. Questo villaggio primitivo è stato oggi restaurato e noi lo possiamo visitare così com’era oltre 150 anni fa, prima del suo abbandono.
Lungo l’itinerario è possibile vedere tutti gli aspetti della vita quotidiana di epoche passate. Dagli attrezzi utilizzati in agricoltura, alla stalla, al forno, all’ovile, fino alle vere e proprie abitazioni composte da due piani. All’interno gli spessi muri di pietra conservano un ambiente assolutamente fresco, al contrario di quello esteriore, dove il caldo torrido fa da cornice al paesaggio secco e petroso, e proprio per questo caratteristico.

GORDES

Risaliti in macchina, ci siamo diretti a Gordes, un villaggio a più livelli, tra i più fotografati di tutta la Provenza, a forma di anfiteatro affacciato sui fiumi Sorgue e Calavon. All’ingresso del villaggio ci siamo fermati per scattare delle foto, poi abbiamo fatto una passeggiata nel suo grazioso centro storico, animato da turisti e negozi di souvenir e prodotti artigianali provenzali.

Ripartiti, abbiamo raggiunto la tappa successiva, l’Abbaye Notre-Dame de Senanque, ubicata a circa 4 km. a Nord-Ovest di Gordes, nei pressi della D177 (Abbazia cistercense del XII secolo, circondata da campi di lavanda dal color lilla).
Breve visita alla Basilica, al complesso dell’Abbazia ed immancabile fotografia con campo di lavanda in primo piano e sullo sfondo l’Abbazia (si trovano numerose cartoline che riproducono questo angolo di paradiso). Quindi, siamo ripartiti alla volta di Roussillon.

ROUSSILLON

Già in prossimità di Roussillon il paesaggio iniziava a fornire spunti di rosso qua e la. Giunti in questa località, abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio esterno al villaggio (soli 300 m.) e subito ci siamo ritrovati in un ambiente fiabesco con tutte le casettine rosse. Proseguendo a piedi, la stradina portava all’ingresso del Sentier des Ocres. Il Sentiero (l’ingresso costa 3,00 €) si divide in due itinerari: quello più corto, della durata di circa mezz’ora, e quello più lungo, di un’oretta, con tanti punti panoramici. Passeggiando fra scalinate e sentieri che si immergono nel bosco si incontrano tutte le tonalità dell’ocra che vanno dal bianco al giallo, arancione e rosso acceso! E’ un paesaggio che col contrasto del cielo azzurrissimo ed il verde della vegetazione assume aspetti cromatici meravigliosi, indimenticabili davvero! Così come la salita per il rientro… Per terminare, abbiamo fatto una passeggiatina nel delizioso borghetto, tutto rosso, dove abbiamo anche mangiato qualcosa di fugace.

Ove si voglia visitare altri siti simili, non lontano da Apt è da segnalare anche il piccolo villaggio di Rustrel, con il suo Colorado Provencal, che insieme a Roussillon ed a Gargas completerebbe quello che viene chiamato il “Triangolo dell’ocra”.
Ma noi abbiamo deciso di proseguire, per vedere qualcosa di diverso, e quindi ci siamo diretti verso il Luberon, verso Ménerbes, altro villaggio inserito nel circuito dei 5 più belli Villaggi della Francia. Tuttavia, quest'ultima cittadina, bella, ma non di particolare interesse, non ha molto soddisfatto le nostre aspettative. Quindi, dopo una breve passeggiata nel borgo siamo ripartiti alla volta di Fontaine de Vaucluse.


FONTAINE DE VAUCLUSE

La particolarità di questo piccolo villaggio è che è attraversato da un fiume (la Sorgue), sul fondale del quale vi sono delle alghe che donano alle sue acque limpidissime una colorazione verde con varie tonalità. Questo fiume nasce da una sorgente, non lontana dal centro del paese, facilmente raggiungibile a piedi (assolutamente da vistare). Quando si giunge alla sorgente, in fondo, in basso, si scorge una grande buca. E’ impressionante! Avvicinandosi, ci si rende conto della profondità di tale voragine e della mole di acqua che vi è sotto la montagna. Certamente, ancora più impressionante dovrà apparire nei momenti di piena, di maggior afflusso di acqua. Belli anche i due mulini ad acqua che abbiamo incontrano lungo la passeggiata, con la piazzetta ed i deliziosi ristorantini con le loro terrazze affacciate sul fiume. Tutto immerso nel verde della natura, con in alto le rovine del castello. In città vi è anche il museo Petrarca. Infatti il famoso poeta soggiornò qui a Fontaine e si ispirò a questo fiume per scrivere “Chiare fresche dolci acque”. Lungo la passeggiata si incontrano anche delle targhe a lui dedicate.
 
Fontaine Vaucluse


Qualche dato sulla sorgente: a seconda della stagione la sorgente varia notevolmente la sua portata, diventando in estate una delle più grandi sorgenti francesi. Dalla sorgente scaturiscono 22 m3 al secondo di acqua, il valore più elevato per la Francia, e può raggiungere i 90 m3 dopo lo scioglimento delle nevi. Fino ad adesso la sorgente è stata esplorata per circa 300 m di profondità tramite robot telecomandati ma oltre questa profondità la galleria principale si divide in due più piccole, con la conseguenza che la pressione dell'acqua diventa troppo forte per poter permettere l'avanzamento dei robot. Soltanto nel 1985 è stato chiarito il mistero della sua origine: il punto più basso del sifone è infatti a -308 m di profondità. La sorgente è l'unico punto di uscita di un bacino sotterraneo di 1100 km² che recupera le acque del Mont Ventoux, dei monti di Vaucluse e della montagna di Lure.

Altre località interessanti viciniori a Fontaine sono Pernes-Les-Fontaines, citata sulle guide per le sue innumerevoli fontane che ornano le antiche mura che circondano la città e le sue piazze, ed anche L’Isle-sur-la-Sorgue. Tuttavia, appena risaliti in macchina, siamo stati contattati telefonicamente dalla gentilissima titolare dell’Hotel du Viaduc di Tarascona, dove avremmo pernottato, che ci suggeriva di arrivare il prima possibile, in quanto in serata ci sarebbe stata una festa (della Tarasca), che avrebbe comportato la chiusura di alcune strade cittadine. Quindi, avremmo potuto trovare difficoltoso raggiungere l’albergo. A questo punto, abbiamo variato il nostro programma e ci siamo diretti subito a Tarascona, rimandando la visita a l'Isle-sur-la-Sorgue al giorno successivo.

TARASCONA

Pernottamento presso l'Hotel Du Viaduc – 9 Rue Du Viaduc – Tarascon en Provence - Costo del soggiorno €. 45,00 (1 gg. – 25.06.2011).

La decisione di pernottare a Tarascona sabato 26 giugno non era stata presa casualmente. Infatti, eravamo già al corrente che ogni anno, nell’ultima domenica di giugno, in questa cittadina di 12.000 abitanti, nei pressi del bellissimo castello medievale, che peraltro merita una visita, si celebra la “Festa della Tarasque”.

La leggenda racconta che molto tempo fa, nelle paludi della Camargue abitasse un mostro simile ad un drago, la Tarasque, che terrorizzava la popolazione. Santa Marta (ricordate Les Saintes-Maries-de-la-Mer?) con la preghiera fece rimpicciolire la Tarasque rendendola innocua e la condusse nella città di Tarascona. Qui, i cittadini uccisero il mostro…

Tuttavia, non sapevamo che la sera precedente, quindi la sera del nostro arrivo in città, ci sarebbe stata una rievocazione storica con la sfilata di tanti personaggi in costume, mezzi, animali e la mostruosa tarasque. Molto interessante e tutto bellissimo! Abbiamo scattato un sacco di foto. C’era anche il celeberrimo personaggio narrato da Alphonse Daudet, Tartarin de Tarascon, con i suoi amici che tiravano al berretto… divertente!


Abbiamo assistito alla festa, poi abbiamo cenato, una passeggiata fino al castello, in prossimità del quale un sacco di gente cenava in piazza allietata da musica e spettacoli vari, poi finalmente a letto.
 


 

 

 

 
 
   

 

 

 

 

 

 

 

 


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